I Conti TONI di CIGOLI
UNA STORIA DI FAMIGLIA CHE INIZIA IN NORMANDIA NELL’IX SECOLO, CONTINUA IN INGHILTERRA E, DOPO L’ARRIVO IN ITALIA NELL’XI SECOLO, SI DECLINA IN UMBRIA DAL XIV SECOLO
Antica e nobile Famiglia - conosciuta dal IX secolo e comitale per concessione pontificia dal XVIII secolo - si presenta con piacere rammentando come “la storia - che l’accompagna - la preceda nel suo futuro”: così confidentemente anche dando una eco al suo motto “Nescit Occasum” (Non Conosce Tramonto).
Fin dall’arrivo, nel primo secolo dopo il Mille, dalla Normandia e dall’Inghilterra in Italia - pur coltivando vocazioni ecclesiastiche, di governo, diplomatiche e bancarie, e pur praticando il diritto e le lettere, così come l’attività̀ militare – è sempre stata l’Ars Agraria, ed il conseguente legame con i territori dove ha vissuto, a completare di generazione in generazione il profilo di qualificazione Familiare.
La secolare produzione olearia, che ha sempre puntato nel tempo anche alla valorizzazione di cultivars autoctone, continua così a raccontare una storia di passione e saperi tramandati come segno di eredità.
LA STORIA ATTRAVERSO IL PATRIMONIO STORICO GENTILIZIO FAMILIARE
Con un passato millenario, [dapprima i TONI poi, per surroga a favore del ramo toscano rispetto a quello trevano in Umbria, con l’aggiunta del predicato] i TONI di CIGOLI sono tutt’ora custodi e testimoni culturali di un apprezzabile ed originale patrimonio storico gentilizio, arricchitosi nel tempo anche grazie a significative alleanze matrimoniali e conseguenti successioni, di cui ne sono una percepibile eco in specie i sopravvissuti tre principali Palazzi TONI ancora presenti nello spoletano [a Cerreto quello del XIV secolo, a Spoleto quello del XVII secolo ed a Trevi quello del XVIII secolo].
Soprattutto dal XVI secolo, la storia dello Stato Pontificio e della Santa Sede nelle loro istituzioni è tessuta di intersezioni con la Famiglia: tra l’altro, sia per le cariche pubbliche ripetutamente ricoperte [quali quelle di Legati e Governatori Pontifici] sia per quelle ecclesiastiche normalmente assunte [nell’esempio di un Cardinale nel ramo trentino, di più Vescovi oltre ad un Generale Superiore dei Camilliani] sia per i ruoli militari fedelmente garantiti [non solo come Ufficiali dell’Esercito papalino, ma anche del Corpo delle Guardie Nobili Pontificie].
Una naturale vicinanza al Papato e alla Curia Romana, conservata e promossa per secoli, a sua volta portò prelati ed altri membri della Famiglia a mantenere stretti rapporti e legami con Roma e di ciò restano testimonianze anche attraverso l’acquisizione di più proprietà immobiliari, compresa quella di Palazzo TONI in via Capo le Case [all’ombra di Trinità dei Monti] acquistato alla fine del ‘700, sulla cui facciata una targa in pietra ne attesta l’allora proprietà di Famiglia.
LA STORIA ATTRAVERSO IL PATRIMONIO STORICO AGRICOLO FAMILIARE
Questa è la stessa Famiglia che – sempre nei secoli unendo le attività intellettuali a quelle applicate – è tutt’ora anche custode e testimone colturale di un impareggiabile ed unico patrimonio storico agricolo ancora presente a Trevi ed a Spoleto.
L’arte agraria, raccolto dopo raccolto, è stata sempre condotta con intelligente e sapiente combinazione, soprattutto in ambito olivicolo: ne è un esempio come nei secoli passati l’olio prodotto affluisse ai Palazzi Apostolici [onorando tutt’ora la Famiglia del ruolo così riconosciutole di Fornitori Pontifici per URBANO VIII, PIO VI e PIO VII] e ne è altro esempio come a partire dall’avvio del Terzo Millennio sia in corso un’opera di recuperazione per continuare a proteggere, tutelare ed implementare la praticata Ars Olearia, potendo così donare ai Domini di Famiglia trevani e spoletani una nuova vita affinché, conservati e migliorati, possano esser consegnati alle generazioni future.
Cio è ancor più vero se si rammenta come il Conte Luigi Maria TONI di CIGOLI, ancora alla fine dell’Ottocento e poi nel Novecento, come del resto facevano i suoi avi, talvolta si intratteneva con gli ospiti narrando loro la piacevolezza di immaginare l’albero genealogico di Famiglia come una robusta e generosa pianta secolare di olivo, con ciò ponendo gli oliveti, il frantoio, le orciaie e l’olio ancor più nel perimetro della Storia di questa.
LO STEMMA DI FAMIGLIA E IL “LIBRO D’ORO”
Lo stemma di Famiglia di concessione papalina [usato anche come marchio d’impresa] è semitroncato partito nel 1° di rosso, nel 2° d’argento, nel 3° di verde; lo scudo è a punte, timbrato da corona comitale e accompagnato dal motto "NESCIT OCCASUM".
I TONI di CIGOLI sono Conti [insigniti nel 1789 da PIO VI che nel 1791 li fece anche Cavalieri ereditari dello Speron d’Oro o Milizia Aurata] e - dopo aver goduto del Patriziato Trevano e Spoletano ed a seguito delle Riformagioni di PIO VII – conservano anche il titolo di Nobili di Trevi e di Spoleto, cosiccome in Inghilterra conservano la titolarità di due Manorships, quella di Beechwood e quella di Flamstead Rectory che già nel Medioevo accompagnavano il titolo di Barone allora goduto dal ramo Anglo - Normanno di Famiglia.
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